Sono le quattro e mezza di un soleggiato pomeriggio pugliese. Il silenzio è rotto dalle radio in cui riecheggiano le voci dei cronometristi che scandiscono il countdown. Al “via” Gianmaria preme il pedale, il motore entra in coppia, e l’auto, solitaria in pista, accelera vistosamente, per poi sparire dietro l’orizzonte.
Appena tre minuti ed un sibilo in lontananza annuncia che sta tornando. Un attimo ed è davanti a noi, con un rombo tanto fragoroso quando inatteso, e poi di nuovo via, oltre la linea dell’orizzonte. Il fiato, fino a quel momento sospeso, riprende il suo corso, la tensione si scioglie, cresce la fiducia, e qualcuno batte persino le mani. I record sono ormai una inevitabile conseguenza.
Un’ora dopo, il missile nero passa per l’ultima volta. Tutto è andato come previsto. Ce l’ha fatta. È record, anzi no: sono ben 4 quelli stabiliti in questa prima giornata. All’altro capo del telefono, Eugenio, restato a Torino, esulta con gli altri.
Quello che si sta svolgendo oggi sulla pista di Nardò è l’ultimo tassello di una storia che ebbe inizio nei primi anni ’90 quando Eugenio Pagliano, direttore del centro stile di Bertone, e padre di vetture che hanno cambiato la storia dell’automobile come la Lancia Stratos e la Lamborghini Countach, decise di dedicare una parte del lavoro del proprio team ad una sfida fuori dal comune, mai tentata prima.
Va ricordato che quello di allora era un mondo molto diverso, senza gli smartphone e tutta l’elettronica a cui siamo abituati oggi, un mondo in cui anche i computer, ben poco personal, erano strumenti da addetti ai lavori. Anche l’auto elettrica era solo il sogno di qualche pazzo visionario. Eppure Eugenio volle provare a capire quanto in là potesse arrivare la tecnologia disponibile, e quanto veloce potesse andare una vettura spinta dalla sola potenza elettrica. Nacque così il progetto Zero Emission Record più comunemente ricordato con tre semplici lettere: ZER.
Ne uscì una vettura iconica, dalle forme inconfondibili, la vernice dorata, e la pinna tricolore. Ancora oggi rappresenta una delle aerodinamiche più avanzate e performanti mai adottate su una vettura guidata da un essere umano. Le prove in galleria del vento dichiararono infatti un coefficiente di resistenza di appena 0.11, un record nel record.
Fu così che la ZER, nell’ottobre del 1994, solcò la pista, trainata dallo stesso Eugenio verso l’anello dell’alta velocità della pista di Nardò, e poi affidata a Oscar de Vita stabilì il record dell’ora con la media di 199.8 Km/h. Non ancora soddisfatti l’anno successivo stabilirono la velocità record di 303.9 Km/h nel kilometro lanciato. Ricordiamo ancora la famosa foto della ZER con il paracadute dispiegato ed il tricolore sventolante. Un’immagine che è da sola il simbolo di una storia di successo.
Una piccola carrellata di foto dalle verifiche tecniche all’autodromo del Mugello fino ai festeggiamenti dopo i record di Nardò
Oggi, 27 anni dopo, la pista salentina ha accolto la Blizz Primatist, e su quello stesso asfalto è stata rinnovata la sfida. Uno dopo l’altro Gianmaria e la sua vettura hanno conseguito 7 record mondiali, alcuni dei quali appartenenti fino a quel momento proprio alla ZER.
Così come fu allora per la vettura di Eugenio Pagliano, quella sviluppata e guidata da Gianmaria Aghem oggi rappresenta la più avanzata generazione di monoposto elettrica, un prototipo studiato e costruito per dimostrare il limite della tecnologia. Questi 27 anni hanno consentito alla Blizz di adottare batterie molto più leggere, motori elettrici più efficienti, e persino di comunicare con i box con voce e dati telemetrici. La Blizz di oggi, spinta dalle batterie al litio, pesa circa la metà di quanto pesava la ZER con le batterie al piombo, e i risultati dimostrano che va anche sensibilmente più veloce, praticamente in ogni condizione. Solo la forma, unica ed iconica è restata invariata, perché figlia di un’aerodinamica praticamente insuperabile.
“Sono davvero soddisfatto. È stato un weekend incredibile ed emozionante.” ci dice Gianmaria appena sceso dalla vettura “Questi record sono il frutto di un grande lavoro e di un grande team, una meravigliosa avventura iniziata nel 2016. Voglio ringraziare di cuore tutte le persone che hanno creduto in questo progetto, in primis la mia splendida famiglia. Blizz Primatist non è solo una monoposto elettrica, ma anche un profondo studio nel campo dei veicoli ad emissioni zero, finalizzato a migliorare il rendimento energetico, a consentire una diminuzione dei consumi, ottenendo una maggior autonomia. Il nostro obiettivo era dimostrare che una vettura alimentata da sole batterie può percorrere lunghe distanze e ad una velocità fino a pochi anni fa inimmaginabili. E credo proprio che ci siamo riusciti!”.
RECORD STABILITI
Blizz Primatist, l’autovettura elettrica progettata e realizzata da un team tutto italiano coordinato dall’imprenditore e pilota torinese Gianmaria Aghem (classe 1947), Venerdì 30 aprile e sabato 1° maggio, sul circuito di alta velocità del Nardò Technical Center, ha battuto i record mondiali della Categoria VIII Classe 1 fino a 500 Kg (effettivi 499 Kg.) e Classe 2 da 500 Kg a 1.000 Kg.
I tempi sono stati registrati dai cronometristi della FICR (Federazione Italiana Cronometristi), alla presenza dei Commissari della F.I.A. e di ACI Sport. Questi risultati sono in attesa di essere omologati dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (F.I.A.). Era dal 2008 che non venivano registrati nuovi record sulla pista di Nardò.
Categoria VIII Classe 1 fino a 500 Kg (effettivi 499 Kg.)
10 miglia in 04:34.913 alla velocità media di 210,743 Km/h
100 Km in 26:07.160 alla velocità media di 229,714 Km/h
100 miglia in 41:45.806 alla velocità media di 231,208 Km/h
In 1 ora percorsi 225,197 Km
Aggiungendo le zavorre, nella Categoria VIII Classe 2 da 500 Kg a 1.000 Kg (effettivi 507 Kg.)
10 miglia in 04:14.671 alla velocità media di 227,493 Km/h
100 Km in 24:40.672 alla velocità media di 243,132 Km/h
100 miglia in 39:45.395 alla velocità media di 242,878 Km/h
IL PROGETTO TECNICO
Per la realizzazione di questo ambizioso progetto, il pilota piemontese si è avvalso della collaborazione di Eugenio Pagliano (progettista della Z.E.R), degli specialisti della Carbonteam Srl di Saluzzo e della Podium Engineering Srl di Pont Saint Martin, del supporto del Politecnico di Torino e di professionisti con importanti esperienze nel mondo dell’automotive. Il team di ingegneri e progettisti ha sviluppato un veicolo propulso da un leggero motore asincrono a flusso assiale di ultima generazione, alimentato da batterie agli ioni di litio. Il motore, che ha un peso di 20 Kg, è in grado di erogare una potenza di picco superiore ai 200 CV ed è stato ottimizzato in funzione del weekend al Nardò Technical Center. Il pacco batterie è formato da 2.688 celle agli ioni di litio, preventivamente selezionate e gestite da un algoritmo già collaudato in Formula 1.
RASSEGNA STAMPA